giovedì 16 luglio 2009

per la libertà in Iran - 18 luglio 2009

Segnaliamo la seguente iniziativa osservando che:
- tra i promotori non figurano organizzazioni iraniane
- una delle parole d'ordine prospetta un orientamento molto caratterizzato ideologicamente: si parla di "sfiducia assoluta nel sistema degli Stati"
- è comunque importante che si tengano iniziative "per la libertà in Iran", a maggior ragione nel momento in cui evapora la volatile attenzione dei media...

18 luglio 2009 - ore 15:30 - Firenze (FI)
da Milano partenza pullman h. 09.30

manifestazione

Con le donne e uomini per la libertà in Iran
IRAN Sabato 18 luglio Manifestazione nazionale a Firenze

Contro il regime reazionario !

Fermiamo la repressione !

Nessuna fiducia nel sistema degli Stati !

Concentramento ore 16.30 in Piazza San Marco, Firenze









Socialismo Rivoluzionario, Unicobas, Socialismo Libertario, Help to Change (Associazione Umanista) , Partito Umanista (FI), Usi- Ait, Centro delle Culture (FI), Comitato Antirazzista Vite Impegnative (FI), Collettivo Maripose (GE), Perunaltracitta (FI), Ass. IREOS - Centro Servizi Autogestiti Comunità Queer (FI), Comitato Stoprazzismo Prato


Info e adesioni : iranlibero@libero.it
telefono 055-2302015



Per maggiori informazioni:
a.m. 333-7.158207 - lacomunemilano@fastwebnet.it

Scritto da Renato Scarola - di Socialismo Rivoluzionario
Editoriale de La Comune 130
giovedì 09 luglio 2009
Iran: a fianco delle donne e degli uomini in lotta per la libertà



Essere persone solidali, che sentono come propri i destini di tutta l’umanità, vuol dire schierarsi senza esitazioni al fianco delle donne e degli uomini che coraggiosamente in Iran stanno lottando per la libertà.

Sono milioni di persone che stanno esprimendo il loro protagonismo con l’iniziativa diretta, riprendendo lo spirito della rivoluzione che nel ’79 portò alla caduta della dittatura dello Shah e le cui istanze di libertà furono successivamente tradite e soffocate dai suoi capi.


Schierarsi vuol dire immedesimarsi nella lezione di impegno e coraggio che ci stanno trasmettendo scendendo nelle strade, salendo sui tetti, inventandosi i modi più svariati per protestare e comunicare aggirando l’asfissiante censura e sfidando la tremenda repressione dello Stato reazionario e militarista iraniano. Questo esempio e coraggio meritano il nostro appoggio e impegno di solidarietà.

Per questo vale la pena fare la cosa giusta, scegliendo di mobilitarsi il 18 luglio al fianco di questa lotta, come principio di un impegno solidale che dovrà continuare e moltiplicarsi nei prossimi mesi.

Perché le donne e gli uomini iraniani non potranno certo ricevere aiuto dagli Stati che sono guidati da interessi strumentali e contrapposti alle esigenze, ai bisogni e ai sogni della nostra gente: né dagli Stati occidentali e democratici, bellicisti e guerrafondai, che in passato hanno sostenuto la dittatura sanguinaria dello Shah, né da quelli che non esitano ad appoggiare il regime reazionario di Ahmadinejad in nome di un presunto “antimperialismo”.

Viceversa, sfidando il cinismo e l’indifferenza, purtroppo diffusi tra la gente, un’autentica solidarietà può nascere e svilupparsi, tra le donne, i lavoratori, i giovani, i fratelli e le sorelle immigrate. Perché questa lotta ci riguarda e ci coinvolge tutti se abbiamo a cuore i nostri simili. Perché la libertà è un valore umano universale per cui impegnarsi e mobilitarsi.

Il 18 luglio è un passaggio di questo impegno
appassionato, leale e critico di schieramento solidale a fianco di chi in Iran sta lottando per la libertà.

5 luglio 2009

4 commenti:

  1. Perchè non manifestare per la Libertà di Gaza?
    Siete eicuri che Socialismo Rivoluzionario non siano agenti Cia?
    Perchè questi signori non parlano del Golpe in Honduras?
    Antonio

    dalla mailing list del Patto di Mutuo Soccorso

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  2. Le forze principali che promuovono la manifestazione contro la repressione in Iran ( Unicobas, socialismo rivoluzionario , umanisti) sono forze diverse che hanno delle affinita'. Insieme ad altri hanno dato vita al coordinamento stoprazzismo, promosso per il 10 ottobre prossimo una manifestazione nazionale antirazzista contro le leggi disumane recentemente approvate dal parlamento italiano e lavorano insieme anche sulla questione palestinese. Io aderisco individualmente al coordinamento stoprazzismo,e vedo delle affinita' tra le loro posizioni e le posizioni della nonviolenza (vedo anche le differenze). SR e Unicobas fanno parte dell' area del socialismo libertario, gli umanisti fanno riferimento esplicito alla nonviolenza storica e basta conoscere la storia dei libri "politici" di Tolstoj per sapere delle affinita' tra pensiero libertario e pensiero nonviolento.
    La manifestazione di domani e' in un giorno impossibile (il 18 luglio a Firenze!)ma il loro lavoro e' proiettato nel tempo e ci vedo buone basi.

    Marco

    dalla mailing list Fermiamo il Fuoco Atomico

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  3. Tra gli organizzatori della manifestazione "per la libertà in Iran" di Firenze c'è, ad esempio, un sindacato anarchico - l'USI - il quale si è costituito e formato decenni prima che la CIA nascesse.
    Per la sua storia si vada alla URL http://www.usi-ait.org/index.php?option=com_content&view=article&id=51:ugo-fedeli-breve-storia-dellusi-&catid=31:generale&Itemid=41
    Questo per dire e sottolineare che certe domande sono proprio logicamente mal poste, con un difetto di assurdità nell'origine stessa.
    Puoi tu dimostrarmi di non essere pagato da qualche servizio segreto?
    Posso dimostrarlo io?
    Può dimostrarlo il primo tizio che fermiamo per strada?
    Abbiamo qualche elemento concreto che vada oltre il non prendere posizione per l'Honduras per potere affermare che SR sia emanazione della CIA?
    Ma il superiore della CIA, Barak Obama, non ha dichiarato che "gli Stati Uniti appoggiano il ritorno di Mel Zelaya in Honduras"?
    Allora ed una buona volta, vogliamo lavorare politicamente in modo decente senza addosso quella mania complottista che, ad es., portò alla fucilazione tutti i dirigenti bolscevichi che fecero materialmente la rivoluzione di Ottobre in quanto "spie del capitalismo e/o del nazismo"?
    Ovviamente non c'è nessuna ragione per cui chi manifesta per Gaza e per l'Honduras non possa mobilitarsi anche per l'Iran.

    Alfonso

    dalla mailing list Fermiamo il Fuoco Atomico

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  4. Noi antimilitaristi satyagrahi per questo caso "iraniano", su questo terreno generale di impegno e non sulla specifica iniziativa di SR, e degli Umanisti, e dell'USI, non ci muoviamo affatto "per aiutare gli altri" ma proprio "per salvare noi stessi" da una china che ci porterà, con altissime probabilità, a radioattivizzarci.
    Dobbiamo infatti fermare in anticipo l'attacco che il governo di Israele ha già deciso sugli impianti nucleari iraniani. Con Obama, per adesso, contrario ma con altri pezzi dell'apparato USA favorevoli.
    E qui non stiamo parlando della Fata Morgana (o di altre paranoie frutto della mentalità complottista, che tanti studiosi di psicologia sociale hanno sviscerato) ma delle dichiarazioni che anche in Italia è venuto a farci Netanyahu qualche giorno fa.
    Stringendo, qui si tratta di capire, senza perdersi dietro alle elucubrazioni complottiste, cosa è meglio fare per fare fallire i piani di coloro che - a livello globale - vogliono, sulla nostra pelle, ripristinare il primato della guerra e del militarismo.
    Questo dilemma, volenti o nolenti, passa oggi per la centralità della crisi iraniana. E non è cosa che possiamo eludere neanche con 10-100-1000 manifestazioni per Gaza o per chi si voglia (dagli Indios del Perù, alle popolazioni del Delta del Niger, ai tibetani, eccetera, eccetera, eccetera,...).
    Noi crediamo che la strada per ottenere il risultato dello scompaginamento di questi piani sia creare un ponte tra le società che i poteri vogliono rendere "nemiche", dare volti, nomi e parole agli abitanti delle terre che saranno presto trattate solo come il bunker fisico di Ahmadinejad per il gioco dei bombardamenti dall'alto dei cieli.
    Da questo punto di vista il volto di Neda, la giovane uccisa nella piazza di Teheran, ha già fatto moltissimo per preservarci da un conflitto distruttivo che è bene si cominci a focalizzare in tutta la sua gravità.

    Lega per il Disarmo Unilaterale

    dalla mailng list Fermiamo il Fuoco Atomico

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